INTRODUZIONE AL LIBRO DI ESDRA
Caratteristiche
principali
Il libro di Esdra inizia con le stesse
parole con cui termina il secondo libro delle Cronache: è il testo del
famoso editto con cui Ciro, re di Persia, permette agli Ebrei che lo vogliono,
di tornare in patria e ricostruire il tempio (capitolo
1).
I primi rimpatriati riedificano subito
l'altare per riprendere il culto (capitoli
2-3).
L'intero tempio potrà essere
ricostruito solo molto più tardi. Gli Ebrei, infatti, dovettero subire
l'opposizione della gente che si era stabilita nella terra al loro posto. Queste
popolazioni e i loro capi sobillarono più volte le autorità contro
gli Ebrei rimpatriati. Il libro riporta, nella lingua ufficiale del tempo,
l'aramaico, un interessante scambio di corrispondenza con le autorità
persiane. Alla fine l'autorizzazione a costruire fu confermata e la
riedificazione del tempio poté essere solennizzata da una grande
celebrazione della Pasqua (capitoli 4-6).
La
seconda parte del libro ricorda fatti avvenuti alcuni decenni più tardi.
Entra in scena Esdra, uno scriba, cioè un maestro della legge, inviato a
Gerusalemme dal re di Persia, Artaserse. Esdra constata con dolore che la legge
di Dio non è osservata, soprattutto perché si sono diffusi
matrimoni misti tra Ebrei e non Ebrei. Egli interviene con molta energia e
impedisce agli Ebrei di mescolarsi con altre popolazioni. Essi devono vivere
isolati, in assoluta fedeltà alla legge (capitoli
7-10).
Autore e ambiente
storico
Il libro di Esdra, come quelli delle
Cronache, fu composto in ambiente sacerdotale. E' molto interessante sia per le
notizie storiche che contiene sia per l'insegnamento che ci trasmette: è
necessaria una fede pura e una fedeltà impegnata e rigorosa alla legge.
Esdra, con determinazione e coraggio, ha posto le basi di quella particolare
fedeltà religiosa che, di solito, si chiama giudaismo. Questo modo di
concepire il compito del popolo di Dio nella storia durerà, sia pure con
modifiche, fino al tempo di
Gesù.
Schema
-
Il ritorno dall'esilio 1,1-2,70
- Le vicende
della ricostruzione del tempio 3,1-6,22
- Ricordi
di Esdra 7,1-10,44
IL RITORNO DALL'ESILIO
CAPITOLO 1
IL RE CIRO AUTORIZZA IL RITORNO DALL'ESILIO
1 Nel primo anno del regno di
Ciro, re di Persia, il Signore realizzò quel che aveva annunziato per
bocca del profeta Geremia Egli mosse dunque lo spirito di Ciro a diffondere in
tutto il suo regno, a voce e per scritto, questo editto:
2 «Così decreta Ciro re di Persia:
Il Signore, Dio del cielo, ha dato in mio potere tutti i regni della terra e mi
ha incaricato di costruirgli un tempio a Gerusalemme, città della Giudea.
3 Perciò mi rivolgo a tutti quelli che
appartengono al suo popolo: tornate a Gerusalemme di Giudea per ricostruire il
tempio del Signore, Dio d'Israele, in Gerusalemme, che è la sua
città. Il vostro Dio vi accompagni.
4 In
ogni regione i superstiti che decidono di partire siano aiutati dagli abitanti
del posto. Essi daranno loro argento, oro, beni e bestiame, e inoltre offerte
volontarie per il tempio di Dio a
Gerusalemme».
5 Allora i capi famiglia delle
tribù di Giuda e di Beniamino, i sacerdoti e i leviti accolsero l'invito.
Erano tutti quelli a cui Dio aveva messo in cuore il desiderio di tornare a
Gerusalemme per ricostruire il tempio del Signore.
6 Tutti i vicini li aiutarono, dando loro
generosamente oggetti d'argento, d'oro, beni e bestiame, e molti altri regali,
senza contare le offerte volontarie.
7 Il re
Ciro, da parte sua, restituì gli oggetti sacri del tempio del Signore,
quelli che il re Nabucodonosor aveva portato via da Gerusalemme, per collocarli
nel tempio del suo dio.
8-9 Ciro diede questo
incarico al tesoriere Mitridate. Ecco l'inventario che Mitridate fece alla
presenza di Sesbassar, governatore della Giudea:
30 vassoi d'oro,
1000 vassoi d'argento,
29 coltelli,
10
30 coppe d'oro,
410 coppe d'argento di minor
pregio,
1000 altri
oggetti.
11 Totale degli oggetti d'oro e
d'argento: 5400
Quando gli esuli tornarono da
Babilonia a Gerusalemme, Sesbassar curò il trasporto di
tutto.
Ciro rende i vasi del tempio di GerusalemmeCAPITOLO
2
ELENCO DEI RIMPATRIATI
(Vedi Neemia 7,
4-73)
1 Molti, originari della Giudea,
appartenenti alle famiglie che il re Nabucodonosor aveva deportato, tornarono
dall'esilio ciascuno nella sua città: o a Gerusalemme o in altre
località della Giudea.
2 Erano guidati da
Zorobabele, Giosuè, Neemia, Seraia, Reelaia, Mardocheo, Bilsan, Mispar,
Bigvai, Recun e Baana.
Elenco degli Israeliti
rimpatriati:
3 Discendenti di Paros:
2172
4 Discendenti di Sefatia: 372
5 Discendenti di Arach: 775
6 Discendenti di Pacat-Moab, cioè i
discendenti di Giosuè e di Ioab: 2812
7
Discendenti di Elam: 1254
8 Discendenti di Zattu:
945
9 Discendenti di Zaccai:
760
10 Discendenti di Bani:
642
11 Discendenti di Bebai: 623
12 Discendenti di Azgad:
1222
13 Discendenti di Adenikam: 676
14 Discendenti di Bigvai: 2056
15 Discendenti di Adin:
454
16 Discendenti di Ater, cioè di
Ezechia: 98
17 Discendenti di Bezai: 323
18 Discendenti di Iora:
112
19 Discendenti di Casum: 223
20 Discendenti di Ghibbar:
95
Elenco dei rimpatriati originari di
varie località:
21 Betlemme:
123
22 Netofa:
56
23 Anatot:
128
24 Azmavet:
42
25 Kiriat-Iearim, Chefira e Beerot:
743
26 Rama e Gheba:
621
27 Micmas:
122
28 Betel e Ai:
223
29 Nebo: 52
30
Magbis: 156
31 Elam:
1254
32
Carim:320
33 Lod, Cadid e Ono:
725
34 Gerico:
345
35 Senaa:
3630
36 Elenco dei sacerdoti rimpatriati:
Gruppo di Iedaia, discendente di Giosuè:
973
37 Gruppo di Immer: 1052
38 Gruppo di Pascur: 1247
39 Gruppo di Carim:
1017
40 Elenco dei leviti rimpatriati:
Gruppo di Kadmiel, Binnui e Odavia, discendenti
di Giosuè: 74
41 Cantori: Discendenti di
Asaf: 128
42 portinai: Discendenti di
Sallum, Ater, Talmon, Akkub, Catita e Sobai: in tutto 139
43 Addetti al tempio: rimpatriarono
alcune
persone delle famiglie
di:
Zica, Casufa, Tabbaot,
44 Keros, Siaa, Padon,
45 Lebana, Cagaba, Akkub,
46 Cagab, Samlai, Canan,
47 Ghiddel, Gacar, Reaia,
48 Rezin, Nekoda, Gazzam,
49 Uzza, Paseach, Besai,
50 Asna, Meunim, Nefusim,
51 Bakbuk, Cakufa, Carcur,
52 Bazlut, Mechida, Carsa,
53 Barkos, Sisara, Temach,
54 Neziach,
Catifa.
55 Discendenti dei "servi di
Salomone": erano rimpatriate alcune persone delle famiglie
di:
Sotai, Assoferet, Peruda,
56 Iaala, Darkon, Ghiddel,
57 Sefatia, Cattil, Pocheret-Azzebaim,
Ami.
58 In totale gli addetti al tempio e i
discendenti dei servi di Salomone rimpatriati furono
392.
59 Alcuni rimpatriati, provenienti da
Tel-Melach, Tel-Carsa, Cherub-Addan e Immer, non poterono dimostrare di essere
discendenti di Israeliti.
60 Comprendevano 652
uomini discendenti da Delaia, Tobia e Nekoda.
61
Alcuni sacerdoti si trovarono in una situazione simile. Erano i discendenti di
Cobaia, Akkoz e Barzillai. Quest'ultimo era stato chiamato così
perché aveva preso il nome del suocero quando aveva sposato la figlia di
un certo Barzillai del territorio di Galaad.
62
Essi cercarono i loro registri genealogici, ma inutilmente. Perciò furono
esclusi dal sacerdozio.
63 Anche il governatore
confermò questa decisione: essi non potevano ricevere le offerte sacre,
ma dovevano attendere che un sacerdote chiarisse la loro posizione per mezzo
degli urim e tummim.
64 Il numero totale
dei rimpatriati fu di 42360.
65 Inoltre vi erano
7337 tra servi e serve e 200 cantori tra uomini e donne.
66 I rimpatriati possedevano 736 cavalli, 245
muli,
67 435 cammelli e 6720
asini.
68 Quando arrivarono sul luogo dove prima
sorgeva il tempio di Gerusalemme, alcuni capifamiglia fecero offerte volontarie
per ricostruirlo nello stesso posto.
69 Ciascuno
contribuì secondo le sue possibilità. In totale donarono al fondo
per la ricostruzione quasi cinque quintali d'oro, circa trenta quintali
d'argento e 100 tuniche sacerdotali.
70 I
sacerdoti, i leviti, i portinai, i cantori, gli addetti al tempio e gli altri
rimpatriati si stabilirono ciascuno nella propria città. In tal modo
tutti gli Israeliti erano ritornati nei luoghi di origine.
LA RICOSTRUZIONE DEL TEMPIO
CAPITOLO
3
SI RICOSTRUISCE L'ALTARE A GERUSALEMME
1 Nel settimo mese dell'anno
gli Israeliti si erano ormai sistemati nelle diverse città e poterono
convocare un assemblea generale a Gerusalemme.
2
Allora Giosuè figlio di Iozedak, con gli altri sacerdoti della sua
famiglia, e Zorobabele figlio di Sealtiel, con i suoi parenti, ricostruirono
l'altare del Dio d'Israele, per offrire sacrifici, come è scritto nella
legge di Mosè, uomo di Dio.
3 Avevano
paura della gente del luogo, perciò costruirono subito l'altare là
dove sorgeva prima e su di esso offrirono al Signore i sacrifici del mattino e
della sera.
4 Celebrarono la festa delle Capanne
come era prescritto: in ognuno dei sette giorni della festa offrirono i
sacrifici stabiliti.
5-6 Da allora in poi
continuarono a offrire i vari sacrifici ogni giorno, all'inizio del mese, nelle
feste del Signore, e ogni volta che qualcuno faceva offerte volontarie al
Signore. Cominciarono il primo giorno del settimo mese, ma le fondamenta del
tempio non erano ancora state poste.
Ricostruzione del tempioINIZIATIVE PER LA RICOSTRUZIONE DEL
TEMPIO
7 Allora la gente diede denaro per
assumere tagliapietre e carpentieri. Si raccolsero viveri, bevande e olio per
mandarli ai mercanti di Sidone e di Tiro in cambio di legname di cedro del
Libano da trasportare per mare fino a Giaffa.
8
Per fare tutto questo avevano ricevuto l'autorizzazione dal re di Persia.
Cominciarono la ricostruzione un anno e due mesi dopo il loro ritorno al luogo
del tempio. Si misero all'opera Zorobabele figlio di Sealtiel, Giosuè
figlio di Iozadak e i loro parenti, i sacerdoti, i leviti e tutti quelli che
erano tornati a Gerusalemme dall'esilio. I leviti che avevano più di
vent'anni furono incaricati di dirigere i lavori.
9 Giosuè, i suoi figli e fratelli,
Kadmiel, Binnui e Odavia sorvegliavano insieme i lavori del tempio; con loro
c'erano anche i leviti discendenti di Chenadad, i loro figli e i loro fratelli.
10 Quando si gettarono le fondamenta del tempio
del Signore, intervennero i sacerdoti vestiti dei loro paramenti, con le trombe,
e i leviti discendenti di Asaf con i cembali per innalzare inni al Signore, come
un tempo aveva ordinato Davide re d'Israele.
11
A cori alterni cantavano l'inno: «Il Signore è buono, eterno
è il suo amore per Israele». Tutti gridavano di gioia e
ringraziavano il Signore perché venivano gettate le fondamenta del
tempio.
12 Molti sacerdoti, leviti e
capifamiglia anziani si ricordavano del tempio precedente: vedendo le fondamenta
del nuovo tempio, li, davanti ai loro occhi, piangevano commossi. Molti altri
invece gridavano di gioia.
13 Ed era impossibile
distinguere tra grida di gioia e di pianto, perché il clamore della folla
era tale che lo si poteva udire da
lontano.
CAPITOLO
4
OPPOSIZIONE ALLA RICOSTRUZIONE DEL
TEMPIO
1 I nemici della tribù di Giuda e
Beniamino vennero a sapere che i rimpatriati stavano ricostruendo il tempio del
Signore, Dio d'Israele.
2 Allora si presentarono
a Zorobabele e ai capifamiglia e dissero:
-
Lasciateci partecipare alla ricostruzione del tempio. Anche noi infatti onoriamo
il vostro Dio e gli offriamo sacrifici fin da quando Assaraddon, re di Assiria,
ci ha fatto immigrare in questa terra.
3 Ma
Zorobabele, Giosuè e gli altri capi famiglia
risposero:
- La ricostruzione del tempio non vi
riguarda. Tocca solo a noi costruirlo per il Signore, Dio d'Israele: così
ci ha ordinato Ciro re di Persia.
4 La gente del
luogo allora cercò di scoraggiare e di intimorire il popolo della Giudea,
per far interrompere la costruzione.
5
Così, dal tempo di Ciro fino al regno di Dario, re di Persia,
continuarono a corrompere con denaro i funzionari del re per mandare a monte il
progetto degli Israeliti.
OPPOSIZIONE ALLA
RICOSTRUZIONE DELLA CITTÀ
6 All'inizio del regno
di Serse, i nemici dei rimpatriati scrissero una lettera di accusa contro gli
abitanti di Gerusalemme e della Giudea.
7
Più tardi, al tempo di Artaserse, alcuni funzionari, tra i quali Bislam,
Mitridate e Tabeel, inviarono al re un documento scritto in lingua e caratteri
aramaici.
8 Anche il governatore Recum e il
segretario Simsai scrissero al re Artaserse una lettera contro Gerusalemme.
9 La firmarono lo stesso governatore Recum, il
segretario Simsai e altri funzionari, giudici, controllori, ispettori persiani,
in nome dei cittadini elamiti originari di Uruk, Babilonia e Susa,
10 e degli altri popoli che il grande e illustre
Asnappar aveva deportati e fatti abitare nella città di Samaria e nel
resto della regione a occidente del fiume Eufrate.
11 Ecco il testo della
lettera:
«Al re Artaserse da parte dei suoi
sudditi abitanti nella regione occidentale.
12
«Ti rendiamo noto che i rimpatriati giunti nelle nostre regioni dalla
Mesopotamia stanno ricostruendo Gerusalemme, città ribelle e malvagia:
rifanno le fondamenta e ricostruiscono le mura.
13 Sappi che, se essi riusciranno a ricostruire
la città e a riedificare le mura, non vorranno più pagare
né tributi, né tasse, né imposte. In conclusione, ne avrai
tu stesso un danno.
14 Ti facciamo sapere queste
cose perché tutti noi abbiamo grandi debiti di riconoscenza nei tuoi
confronti e non possiamo sopportare che tu venga offeso.
15 «Ti suggeriamo, quindi, di fare ricerche
negli annali dei tuoi predecessori. Vedrai che si tratta di una città
ribelle, pericolosa per i re e per le province, sempre pronta alla rivolta fin
dai tempi antichi. Proprio per questo essa venne distrutta.
16 Ti informiamo che, se questa città
verrà ricostruita e le sue mura terminate, perderai presto ogni
possedimento nella regione occidentale».
17
Il re mandò questa risposta:
«Al
governatore Recum, al segretario Simsai e agli altri funzionari che risiedono in
Samaria e nelle altre località della regione occidentale. Pace a voi.
18 «La lettera che mi avete mandato mi
è stata letta in chiara traduzione.
19
Così ho dato ordine di fare ricerche. Abbiamo trovato che effettivamente
Gerusalemme si è ribellata fin dai tempi antichi contro i re, e che in
essa sono avvenuti disordini e rivolte.
20
Questa città ha avuto re potenti che comandavano su tutta la regione
occidentale: tributi, tasse e imposte venivano pagati a loro.
21 Perciò date ordine a quegli uomini di
sospendere i lavori di ricostruzione fino a nuove disposizioni.
22 Fate attenzione, non trascurate nulla: la
situazione non deve peggiorare a danno del
re».
23 Non appena la lettera del re
Artaserse venne letta al governatore Recum, al segretario Simsai e agli altri
funzionari, questi si precipitarono a Gerusalemme e costrinsero con la forza
delle armi i rimpatriati a interrompere i
lavori.
LA DIFFICILE RIPRESA DEI LAVORI PER
IL TEMPIO
24 L'opera di ricostruzione del tempio
di Gerusalemme rimase sospesa fino al secondo anno del regno di Dario, re di
Persia.
CAPITOLO
5
1 In quel tempo, due profeti, Aggeo e Zaccaria
figlio di Iddo, si rivolsero ai rimpatriati di Gerusalemme e della Giudea,
esortandoli in nome del Dio d'Israele.
2 In
seguito alle loro parole, Zorobabele figlio di Sealtiel, e Giosuè figlio
di Iozadak, si misero a ricostruire il tempio di Gerusalemme; i profeti di Dio
erano con loro e li incoraggiavano.
3 Ma, ben
presto, arrivò Tattenai, governatore della regione occidentale,
accompagnato da Setar-Boznai e da altri funzionari. Domandarono: «Chi vi ha
dato il permesso di ricostruire questo tempio e restaurare queste pareti ?
4 Chi sono e come si chiamano gli uomini che
stanno costruendo questo edificio?».
5 Ma
Dio proteggeva i capi dei rimpatriati: infatti quei funzionari persiani non
fecero interrompere i lavori. Mandarono al re Dario un rapporto sulla vicenda, e
decisero d'aspettare la sua risposta definitiva.
LETTERA AL RE DARIO
6 Tattenai, governatore della
regione occidentale, Setar-Boznai e gli altri funzionari mandarono al re questa
lettera:
7 «Al re Dario. Ti auguriamo ogni
bene.
8 «Ti informiamo che siamo andati
nella provincia della Giudea e abbiamo visto che stanno ricostruendo il tempio
del grande Dio con grandi blocchi di pietra e rinforzi di legno nelle pareti;
lavorano con cura e vanno avanti rapidamente.
9
Allora abbiamo domandato ai responsabili: "Chi vi ha dato il permesso di
ricostruire questo tempio e restaurare queste pareti?".
10 Abbiamo anche chiesto i loro nomi per poter
fare una lista dei loro capi e mandartela.
11 Ci
hanno risposto così: "Noi adoriamo il Dio del cielo e della terra, e
stiamo ricostruendo il suo tempio. Molti anni fa, un grande re d'Israele lo
aveva costruito e fornito di tutti gli arredi.
12 Ma i nostri padri offesero il Dio del cielo.
Allora Dio li abbandonò nelle mani di Nabucodonosor, re di Babilonia,
della dinastia dei Caldei. Egli distrusse questo tempio e mandò il nostro
popolo in esilio a Babilonia.
13 Ma quando Ciro
divenne re di Babilonia, già nel suo primo anno di regno, ordinò
di ricostruire questo tempio.
14 Inoltre
restituì gli oggetti d'oro e d'argento che Nabucodonosor aveva preso dal
tempio di Gerusalemme per portarli in quello di Babilonia. Ciro li fece togliere
di là e li consegnò a Sesbassar, che aveva nominato governatore
della Giudea.
15 Gli ordinò di prendere
quegli oggetti, di riportarli al tempio di Gerusalemme e fare in modo che la
casa di Dio fosse ricostruita dov'era prima.
16
Allora Sesbassar venne a Gerusalemme e cominciò a porre le fondamenta del
tempio. Da allora lo stiamo costruendo, ma non abbiamo ancora
terminato".
«Fin qui la loro risposta.
17 Ora, ti proponiamo - se sei d'accordo - di
fare ricerche negli archivi reali di Babilonia, per vedere se veramente
c'è un documento del re Ciro, che autorizza la ricostruzione del tempio
di Gerusalemme. Attendiamo tue
istruzioni».
CAPITOLO
6
SI RITROVA L'EDITTO DI CIRO
1 Dario, allora, ordinò
di fare ricerche negli archivi reali di Babilonia.
2 Di fatto, a Ecbatana, città fortificata
della regione di Media, Si trovò un documento. C'era
scritto:
«Promemoria.
3
«Nel suo primo annodi regno, Ciro ordinò quanto segue a proposito
del tempio di Gerusalemme. L'edificio deve sorgere nel luogo dove si fanno i
sacrifici, sulle sue precedenti fondamenta. Misurerà ventisette metri in
altezza e altrettanti in larghezza.
4 Le pareti
saranno costruite alternando tre strati di blocchi di pietra con uno di legno.
Le spese saranno a carico della tesoreria reale.
5 Inoltre, gli oggetti d'oro e d'argento che
Nabucodonosor fece togliere dal tempio di Gerusalemme e portare a Babilonia
saranno restituiti al tempio di Gerusalemme e rimessi al loro posto nella casa
di Dio».
DARIO ORDINA DI PROSEGUIRE I LAVORI
Allora Dario mandò
queste istruzioni:
6 «A Tattenai,
governatore della regione occidentale, a Setar-Boznai e agli altri funzionari.
Tenetevi in disparte,
7 e non intralciate il
lavoro di ricostruzione: il governatore e i responsabili dei rimpatriati sono
autorizzati a ricostruire il tempio dov'era prima.
8 Per quel che vi riguarda, ecco come dovete
comportarvi con i responsabili di quel popolo a proposito della ricostruzione
del tempio. «Le spese saranno regolarmente pagate con il denaro del re,
ricavato dalle tasse della regione occidentale, in modo che il lavoro non
subisca interruzioni.
9 Ogni giorno, senza
eccezione, saranno forniti, secondo le indicazioni dei sacerdoti di Gerusalemme,
tori, montoni e agnelli da offrire in sacrificio sull'altare al Dio del cielo,
come pure frumento, sale, vino e olio.
10
Così i sacerdoti potranno fare offerte gradite al Dio del cielo per la
vita del re e dei suoi figli.
11 «Ordino
ancora: se qualcuno non osserverà questo decreto, si prenda una trave
dalla sua casa, la si drizzi ed egli vi sia impiccato; la sua casa sia ridotta a
un letamaio.
12 Il Dio che ha scelto Gerusalemme
come luogo della sua presenza di strugga tutti i re e tutti i popoli che non mi
ubbidiranno e cercheranno di abbattere il suo tempio. «Io, Dario, ho fatto
questo decreto: sia eseguito alla
lettera».
INAUGURAZIONE DEL
TEMPIO
13 Allora Tattenai, governatore della
regione occidentale, Setar-Boznai e gli altri funzionari fecero esattamente
ciò che il re Dario aveva comandato.
14-15 In tal modo i capi dei rimpatriati
poterono proseguire con successo l'opera di ricostruzione, sostenuti dalla
parola del profeta Aggeo e di Zaccaria figlio di Iddo. Finalmente, il
ventitré del mese di Adar del sesto anno del regno di Dario, la
ricostruzione del tempio fu condotta a termine, secondo la volontà del
Dio d'Israele, e gli ordini dei re persiani Ciro, Dario e
Artaserse
16 Tutti gli Israeliti che erano
ritornati dall'esilio - gente del popolo, sacerdoti e leviti -celebrarono con
gioia la dedicazione del tempio.
17 Per
l'occasione, offrirono in sacrificio cento tori, duecento arieti, quattrocento
agnelli e inoltre dodici capri, uno per ogni tribù d'Israele, come
sacrificio per il perdono dei peccati di tutto il popolo.
18 Poi stabilirono i turni di servizio al tempio
di Gerusalemme per i sacerdoti e i leviti, come è scritto nella legge di
Mosè.
I RIMPATRIATI CELEBRANO LA
PASQUA
19 I rimpatriati celebrarono la Pasqua il
quattordici del primo mese dell'anno.
20
Soltanto i sacerdoti e i leviti, tutti insieme, avevano compiuto i riti di
purificazione. Così erano in condizione di preparare gli agnelli pasquali
per gli altri rimpatriati, per i sacerdoti loro fratelli e per se stessi.
21 Parteciparono dunque alla cena della Pasqua
gli Israeliti tornati dall'esilio con tutti gli altri che avevano abbandonato le
religioni corrotte dei popoli vicini e si erano uniti a loro per rimanere fedeli
al Signore, Dio d'Israele.
22 Nei sette giorni
seguenti celebrarono con gioia la festa dei Pani non lievitati. Erano molto
contenti, perché il Signore aveva cambiato in loro favore l'atteggiamento
del re di Assiria. Così si erano sentiti incoraggiati a ricostruire il
tempio del Dio d'Israele.
CAPITOLO
7
MISSIONE DI ESDRA A GERUSALEMME
1 Molti anni dopo, quando
Artaserse era re di Persia, c'era a Babilonia un uomo che si chiamava Esdra.
2-5 Era un discendente del sommo sacerdote
Aronne. Infatti Esdra era figlio di Seraia, e questi erano i suoi antenati:
Azaria, Chelkia, Sallum, Zadok, Achitub, Amaria, Azaria, Meraiot, Zerachia,
Uzzi, Bukki, Abisua, Finees, Eleazaro, Aronne.
6
Era esperto nella legge di Mosè che il Signore Dio d'Israele aveva dato
al suo popolo. Esdra decise di partire da Babilonia. Il Signore lo proteggeva,
così il re gli concesse tutto quel che gli chiese.
7 Nel settimo anno di Artaserse, parti per
tornare a Gerusalemme, con un gruppo d'Israeliti, sacerdoti, leviti, cantori,
portinai e addetti al tempio.
8-9 Era partito il
primo giorno del primo mese e riuscì a raggiungere Gerusalemme il primo
giorno del quinto mese dello stesso anno, perché Dio lo proteggeva.
10 Esdra, infatti, aveva studiato con grande
passione la legge del Signore; la metteva in pratica e insegnava i suoi
comandamenti e i suoi precetti al popolo d'Israele.
LETTERA DEL RE ARTASERSE
11 Il re Artaserse
consegnò una lettera a Esdra, sacerdote, maestro della legge ed esperto
nei comandamenti e nei precetti che il Signore aveva dato agli Israeliti. Ecco
il testo della lettera:
12 «Artaserse, re
dei re, a Esdra, sacerdote e maestro della legge del Dio del
cielo
13 «Queste sono le mie decisioni:
tutti gli Israeliti, compresi i sacerdoti e i leviti, se desiderano tornare a
Gerusalemme, possono venire con te.
14 Io e i
miei sette consiglieri ti incarichiamo di verificare come viene osservata in
Gerusalemme e in Giudea la legge del tuo Dio, di cui sei esperto.
15 Ti affidiamo, inoltre, l'argento e l'oro che
io e i miei consiglieri abbiamo offerto volontariamente al Dio d'Israele, che si
adora a Gerusalemme.
16 Lo porterai insieme con
l'argento e l'oro che riuscirai a raccogliere in territorio babilonese e con i
doni che il popolo e i sacerdoti vorranno offrire volontariamente per il tempio
del loro Dio a Gerusalemme.
17 Dovrai usare
scrupolosamente questo denaro per comprare tori, montoni, agnelli oltre al pane
e al vino da offrire sull'altare del tempio del vostro Dio, a Gerusalemme.
18 Se avanzerà oro e argento, ne farai
quello che sembrerà giusto a te e ai tuoi fratelli, secondo la
volontà del vostro Dio.
19 Ti sono stati
dati oggetti per il culto del tempio. Portali a Gerusalemme, alla presenza del
tuo Dio.
20 Se avrai bisogno di altro per il
tempio, provvederai a spese della tesoreria reale.
21 «Ecco inoltre le disposizioni che io,
Artaserse, do a tutti i tesorieri della regione occidentale: consegnate a Esdra,
sacerdote, maestro della legge del Dio del cielo, tutto ciò che egli vi
domanderà,
22 fino a un massimo di 3400
chilogrammi di argento, 100 quintali di grano, 2000 litri di vino, 2000 litri di
olio, e sale senza limitazioni.
23 Eseguite
diligentemente tutte le prescrizioni del Dio del cielo per il suo tempio,
altrimenti la sua ira potrebbe scatenarsi contro il regno, il re e i suoi figli.
24 Inoltre sappiate che tutti i sacerdoti,
leviti, cantori, portinai e addetti al tempio sono esenti da imposte e tributi.
25 E tu, Esdra, con la sapienza che Dio ti ha
dato, dovrai nominare magistrati e giudici incaricati di amministrare la
giustizia a tutti gli abitanti della regione occidentale, cioè a tutti
coloro che conoscono la legge del tuo Dio. A chi non la conosce, la insegnerete
voi.
26 Chi non osserverà la legge di Dio
e il decreto del re sarà immediatamente punito, secondo i casi, con la
morte, con l'esilio, con multe o con il
carcere».
Artaserse accorda la libertà agli Israeliti
RICORDI DI ESDRA
PREGHIERA DI ESDRA
27
Benedetto il Signore, Dio dei nostri padri. Egli ha messo nel cuore del re il
desiderio di onorare il tempio del Signore a Gerusalemme.
28 Egli mi ha fatto ottenere il favore del re,
dei suoi consiglieri e dei principi più
influenti.
RITORNO
DALL'ESILIO
Vedendo che Dio mi aiutava, ho preso
coraggio e ho radunato alcuni capi d'Israele perché partissero con
me.
CAPITOLO
8
1 Questi sono i capi famiglia che partirono con
me da Babilonia, durante il regno di Artaserse. Di ciascuno è scritto
l'antenato che dà il nome alla
famiglia:
2-14 Ghersom dei discendenti di Finees;
Daniele dei discendenti di Itamar; Cattus,
figlio di Secania, dei
discendenti
di
Davide;
Zaccaria dei discendenti di Paros:
con lui sono stati registrati
centocinquanta
uomini;
Elioenai, figlio di Zerachia, dei
discendenti
di Pacat-Moab, con duecento
uomini;
Secania, figlio di Iacaziel, dei
discendenti
di Zattu, con trecento
uomini;
Ebed, figlio di Gionata, dei discendenti
di Adin, con cinquanta
uomini;
Isaia, figlio di Atalia, dei discendenti
di Elam, con settanta
uomini;
Zebadia, figlio di Michele, dei
discendenti
di Sefatia, con ottanta
uomini;
Obadia, figlio di Iechiel, dei
discendenti
di Ioab, con duecentodiciotto
uomini;
Selomit, figlio di Iosifia, dei
discendenti
di Bani, con centosessanta
uomini;
Zaccaria, figlio di Bebai, dei
discendenti
di Bebai, con ventotto
uomini;
Giovanni, figlio di Akkatan,
dei discendenti di Azgad,
con centodieci
uomini;
Elifelet, Ieiel e Semaia, gli ultimi
dei discendenti di Adonikam,
con sessanta
uomini;
Utai e Zaccur, dei discendenti di Bigvai,
con settanta uomini.
ESDRA TROVA ALCUNI LEVITI PER IL TEMPIO
15 Ho radunato tutti questi
uomini presso il fiume che scorre verso la località di Aava, e siamo
rimasti accampati là per tre giorni. Ho passato in rassegna il popolo e i
sacerdoti, ma non ho trovato nessun levita.
16
Allora ho convocato alcuni capi: Eliezer, Ariel, Semaia, Elnatan, Iarib, Natan,
Zaccaria, Mesullam e due sapienti nella legge, Ioiarib e Elnatan.
17 Li ho mandati da Iddo, capo del villaggio di
Casifia, con un messaggio per lui e per i suoi fratelli che facevano parte degli
addetti al tempio. Gli chiedevo di mandarmi alcuni uomini per il servizio del
tempio del nostro Dio.
18 Anche questa volta Dio
ci ha aiutati: infatti essi ci hanno mandato un Israelita di buon senso, il
levita Serebia, discendente di Macli. Egli è venuto da noi con diciotto
tra figli e fratelli.
19 Sono venuti anche
Casabia e Isaia, discendenti di Merari, con venti tra figli e fratelli.
20 Infine ci hanno mandato duecentoventi addetti
al tempio, assegnati al servizio dei leviti fin dal tempo del re Davide. Tutti
sono stati registrati con i loro
nomi.
DIGIUNO E
PREGHIERE
21 Poi, presso il fiume Aava, ho
proclamato un digiuno. Volevamo sottometterci al nostro Dio, per chiedergli un
viaggio felice per noi, i nostri bambini e tutti i nostri beni.
22 Infatti, mi vergognavo di chiedere al re una
scorta armata di cavalieri per difenderci dai nemici durante il viaggio. Anzi,
avevo detto al re: «Il nostro Dio protegge quelli che lo servono, mentre
colpisce con la sua potenza e la sua collera quelli che si allontanano da
lui».
23 Ecco perché abbiamo
digiunato e invocato il nostro Dio: ed egli ha ascoltato la nostra
preghiera.
I DONI PER IL
TEMPIO
24 Poi ho scelto dodici tra i capi dei
sacerdoti: Serebia e Casabia con dieci altri leviti.
25 Ho pesato davanti a loro l'argento, l'oro e
gli oggetti che il re, con i suoi consiglieri e funzionari, e gli Israeliti
residenti in Babilonia avevano offerto per il tempio del nostro Dio.
26 Ho consegnato loro: quasi 22 tonnellate
d'argento, 100 oggetti d'argento del peso complessivo di 70 Kg; 34 quintali di
oro;
27 inoltre, venti coppe d'oro del peso
complessivo di quasi 8 Kg e mezzo e 2 oggetti di rame splendente preziosi come
l'oro.
28 Poi ho detto: «Voi siete
consacrati al Signore; anche questi oggetti sono sacri e l'argento e l'oro sono
offerte volontarie al Signore, Dio dei nostri padri.
29 Custoditeli con cura fino a quando non li
avrete consegnati ai capi dei sacerdoti e dei leviti e ai capifamiglia
d'Israele, nelle sale del tempio, a
Gerusalemme».
30 Allora i sacerdoti e i
leviti hanno preso in consegna l'argento, l'oro e gli oggetti sacri, per
portarli a Gerusalemme, nel tempio del nostro Dio.
IL RITORNO A GERUSALEMME
31 Il dodici del primo mese
siamo partiti dal fiume Aava verso Gerusalemme. Il nostro Dio continuava a
proteggerci lungo il cammino e ci ha liberati dagli attacchi dei nemici e dei
briganti.
32 Arrivati a Gerusalemme, ci siamo
riposati tre giorni.
33 Il quarto giorno, dopo
aver pesato di nuovo l'argento, l'oro, e gli oggetti sacri, li abbiamo
consegnati nelle mani del sacerdote Meremot, figlio di Uria; con lui c'erano
Eleazaro figlio di Finees e i leviti Iozabad, figlio di Giosuè, e Noadia,
figlio di Binnui.
34 Essi hanno fatto un
controllo accurato di tutto e hanno registrato subito il numero e il peso degli
oggetti.
35 Allora, quelli che erano rimpatriati
dall'esilio hanno offerto sacrifici al Dio d'Israele: novantasei montoni,
settantadue agnelli e dodici capri come sacrificio per il perdono dei peccati:
tutte queste offerte sono state bruciate sull'altare del Signore.
36 Poi abbiamo consegnato la lettera con le
disposizioni del re ai funzionari reali e ai governatori della regione
occidentale. Da allora, questi ultimi hanno dato grandi aiuti al popolo e al
tempio.
CAPITOLO
9
MATRIMONI CON LE DONNE
STRANIERE
1 Qualche tempo dopo, alcuni capi
d'Israele sono venuti a dirmi: «Tutto il popolo, compresi i sacerdoti e i
leviti, non ha saputo mantenersi separato dalle altre popolazioni: Cananei,
Ittiti, Perizziti, Gebusei, Ammoniti, Moabiti, Egiziani, Amorrei, e dalle loro
deviazioni religiose.
2 Essi e i loro figli
hanno sposato donne straniere. Così, il popolo di Dio si è
compromesso con gli altri popoli. I primi a commettere questa profanazione sono
stati proprio i responsabili e i capi».
3
Quando ho sentito queste cose, sono rimasto sconvolto: mi sono strappato la
veste e il mantello, i capelli e la barba e mi sono seduto a terra addolorato.
4 Allora tutti quelli che temevano il giudizio
del Dio d'Israele sull'infedeltà dei rimpatriati si sono radunati intorno
a me. io sono rimasto là, abbattuto, fino al sacrificio della sera.
5 Giunta la sera, all'ora del sacrificio, ho
interrotto il mio pianto e il mio silenzio; mi sono rialzato con la veste e il
mantello a brandelli, mi sono messo in ginocchio e ho steso le mani verso il
Signore mio Dio. Ho pregato così:
6
«Mio Dio! Mi vergogno troppo per alzare la faccia verso di te,
perché i nostri peccati sono cresciuti fin sopra la nostra testa e la
nostra colpa giunge fino al cielo.
7 Dal tempo
dei nostri padri fino ad oggi non abbiamo mai smesso di peccare. Per questo,
noi, i nostri re, i nostri sacerdoti siamo stati messi nelle mani di re
stranieri, costretti a subire la morte, l'esilio, la rapina e il disonore: la
stessa cosa accade anche oggi.
8 Ma ora, Signore
nostro Dio, ci hai concesso un momento di grazia: hai fatto tornare una parte di
noi dall'esilio e ci hai dato un rifugio nel tuo luogo santo, luce ai nostri
occhi e sollievo alla nostra schiavitù.
9
E' vero, noi siamo schiavi. Ma tu non ci hai abbandonati nella nostra
condizione. Ci hai procurato il favore dei re di Persia, ci hai incoraggiati a
restaurare le rovine del tuo tempio e a ricostruirlo, e ci hai concesso rifugio
in Gerusalemme e in Giudea.
10 A questo punto,
che cosa potremmo dire, o nostro Dio? Abbiamo di nuovo disubbidito ai
comandamenti.
11 che ci avevi dato per mezzo dei
profeti, tuoi servi. Essi ci avevano detto chiaramente: "La terra di cui state
per prendere possesso è tutta corrotta: i popoli che vi abitano l'hanno
riempita delle loro disgustose malvagità.
12 Per questo non dovete fare matrimoni con
loro. Non cercate pace con quella gente, non favorite i loro interessi.
Così voi diventerete forti, potrete godere dei frutti della terra e
lasciarla in eredità ai vostri figli per
sempre".
13 Invece, le nostre azioni malvagie e
la nostra grave colpa ci hanno procurato tanto male. Eppure tu, nostro Dio, ci
hai puniti meno di quanto meritavamo, anzi, ci hai permesso di raccogliere
questo gruppo di superstiti.
14 Ora, potremmo
calpestare di nuovo i tuoi comandamenti, imparentandoci con questi popoli
infedeli? Certamente tu rivolgeresti contro di noi la tua ira fino a
distruggerci, senza lasciare nessun superstite.
15 Signore Dio d'Israele, tu sei fedele alla tua
promessa e questo gruppo che rimane in vita ne è la prova. Eccoci davanti
a te con tutte le nostre colpe, anche se, in queste condizioni, nessuno potrebbe
stare in tua presenza».
Esdra in preghieraCAPITOLO
10
LE MOGLI STRANIERE VENGONO
ALLONTANATE
1 Mentre Esdra pregava e, prostrato
in lacrime davanti al tempio di Dio, faceva questa confessione, una gran folla
d'Israeliti si radunò attorno a lui. C'erano uomini, donne e fanciulli:
tutti piangevano.
2 Allora prese la parola
Secania, figlio di Iechiel, discendente di Elam, e disse a
Esdra:
«Siamo stati infedeli verso il nostro
Dio, perché abbiamo sposato donne di altri popoli. Tuttavia, c'è
ancora speranza per Israele.
3 Impegniamoci e
promettiamo solennemente al nostro Dio di mandar via tutte le donne straniere e
i figli avuti da loro. Faremo come dici tu e come dicono quelli che rispettano i
comandamenti del nostro Dio. Faremo quel che chiede la legge.
4 Alzati, perché sei tu che devi
decidere. Noi ti appoggeremo. Fatti coraggio e
agisci».
5 Allora Esdra si alzò in
piedi e fece giurare i capi dei sacerdoti leviti e tutto Israele di agire
così.
6 Tutti giurarono. Quindi Esdra
lasciò il tempio e si recò a casa di Giovanni, figlio di Eliasib.
Qui passò la notte. Non toccò cibo né bevanda,
perché era triste a causa dell'infedeltà dei rimpatriati
dall'esilio.
7 In Gerusalemme e in Giudea venne
comunicata a tutti i rimpatriati questa decisione degli anziani e dei capi:
dovevano radunarsi tutti a Gerusalemme entro tre giorni,
8 pena la confisca dei beni e l'espulsione dalla
comunità.
9 Tutti gli uomini delle
tribù di Giuda e di Beniamino si radunarono a Gerusalemme entro il
termine fissato. Era il venti del nono mese. Tutto il popolo prese posto sul
piazzale davanti al tempio. La gente tremava, sia perché la situazione
era grave, sia perché pioveva a dirotto.
10 Allora il sacerdote Esdra si alzò e
prese la parola: «Avete peccato, avete sposato donne straniere. Così
avete aggravato la colpa d'Israele.
11 Ma ora
riconoscete il vostro peccato davanti al Signore, Dio dei nostri padri, e fate
la sua volontà: separatevi dagli altri popoli e dalle loro
donne».
12 Tutta l'assemblea rispose ad alta
voce: «E' giusto. Dobbiamo fare come tu hai detto.
13 Però, qui siamo in molti, ed è
la stagione delle piogge: non possiamo resistere a lungo all'aperto. D'altra
parte, questo problema non può essere risolto in un giorno o due,
perché siamo in molti ad aver commesso questo peccato.
14 Proponiamo di far rimanere i nostri capi, in
rappresentanza dell'intera assemblea. Poi, in tempi da stabilire, tutti coloro
che hanno sposato donne straniere verranno qui, accompagnati dagli anziani e dai
giudici delle loro città. Così potremo allontanare l'ira di Dio,
che abbiamo provocato con il nostro
comportamento».
15 Si opposero soltanto
Gionata figlio di Asael e Iaczeia figlio di Tikva, appoggiati da Mesullam e dal
levita Sabbetai.
16 Gli altri rimpatriati fecero
come era stato proposto. Il sacerdote Esdra scelse un rappresentante per ogni
gruppo di famiglie discendenti dallo stesso antenato e indicò i loro
nomi, il primo giorno del decimo mese cominciarono le riunioni per esaminare la
questione.
17 L'inchiesta su quelli che avevano
sposato donne straniere ebbe termine il primo giorno del primo mese dell'anno
seguente.
18 Ecco l'elenco di quelli che avevano
sposato donne straniere.
Tra i
sacerdoti:
Maaseia, Eliezer, Iarib e Godolia,
discendenti di Giosuè figlio di Iozadak.
19 Essi giurarono di mandar via le loro mogli,
riconobbero la loro colpa e offrirono un montone come
sacrificio.
20 Canani e Zebadia, discendenti di
Immer.
21 Maaseia, Elia, Semaia, Iechiel e Uzzia,
discendenti di Carim.
22 Elioenai, Maaseia,
Ismaele, Natanaele,
Iozabad ed Eleasa,
discendenti
di
Pascur.
23 Tra i
leviti:
Iozabad, Simei, Chelaia, detto il
Chelita,
Petachia, Giuda ed
Eliezer.
24 Tra i
cantori:
Eliasib.
Tra
i portinai del tempio:
Sallum, Telem e
Uri.
25 Tra la gente del
popolo:
Ramia, Izzia, Malchia, Miamin, Eleazaro,
Malchia e Benaia, discendenti di
Paros.
26 Mattania, Zaccaria, Iechiel, Abdi,
Ieremet
ed Elia, discendenti di
Elam.
27 Elioenai, Eliasib, Mattania, Ieremot,
Zabad e Aziza, discendenti di Zattu.
28 Giovanni,
Anania, Zabbai e Atlai,
discendenti di
Bebai.
29 Mesullam, Malluch, Adaia, Iasub,
Seal
e Ieramot, discendenti di Bani.
30 Adna, Kelal, Benaia, Maaseia, Mattania,
Bezaleel, Binnui e Manasse,
discendenti di
Pacat-Moab.
31 Eliezer, Ishshia, Malchia, Semaia,
Simeone,
32 Beniamino, Malluch
e Semaria, discendenti di
Carim.
33 Mattenai, Mattatta, Zabad, Elifelet,
Ieremai, Manasse e Simei,
discendenti di
Casum.
34 Maadai, Amram, Uel,
35 Benaia, Bedia,
Cheluu,
36
Vania, Meremot, Eliasib,
37 Mattenai, Iaasai,
discendenti di Bani.
38 Bani e Binnui, Simei,
39 Selemia, Natan,
Adaia, Maenadebai,
40 Sasai, Sarai,
41 Amareel, Selemia, Semaria,
42 Sallum,
Amaria e
Giuseppe.
43 Ieiel, Mattitia, Zabad, Zebina,
Iaddai,
Gioele, Benaia, discendenti di Nebo.
44 Tutti costoro si erano sposati con
donne
straniere, e alcune di esse avevano avuto
figli.